Borderline: un amore radicale per la vita (Italian Edition) by Ivan Paterlini

Borderline: un amore radicale per la vita (Italian Edition) by Ivan Paterlini

autore:Ivan Paterlini [Paterlini, Ivan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2022-01-19T23:00:00+00:00


Capitolo 5

Attaccamenti, complessi, archetipi

© Ivan Paterlini

Spesso i borderline non mostrano nessuna struttura psicotica ma hanno, junghianamente parlando, un complesso unico e irriducibile che definisce una soglia tra il borderline e il disturbo cronico di personalità. Sui complessi cito Paolo Aite nel suo Paesaggi della psiche:

Il “complesso ideo-affettivo” nella visione di Jung è la struttura di base, fisiologica, della psiche, in cui si organizza l’esperienza affettiva provocata dal rapporto dell’individuo, nella sua globalità fisica e psichica, con l’ambiente. Ogni unità complessuale porta il segno di un confronto tentato e sofferto con emozioni che al momento, superando le possibilità di adattamento dell’Io, non erano assimilabili. È necessario tener presente che questi nuclei sensibili della struttura psichica conservano traccia non solo dei fallimenti emotivi e adattivi, ma anche di quelle potenzialità individuali che non hanno mai avuto l’opportunità di emergere [...]. Ognuno di noi porta inscritta la propria “storia” corporea e psichica, sia come potenziale predisposizione a un certo sviluppo, sia come conseguenza delle esperienze attraversate durante la vita. Ciascuna unità complessuale contiene e organizza gli strati più arcaici, legati al biologico, e insieme le risposte affettive e ideative dovute all’incontro-scontro con la vita.147

Quando vi è un complesso che non viene mai riassorbito, è come se ci fosse una debolezza che non è in grado di simbolizzare e riassorbire veramente il complesso stesso: nel caso di Diana, un’immagine interiorizzata della madre insufficiente, che abbiamo già avvicinato nei capitoli precedenti con gli accenni al complesso della madre morta e della madre negativa. Dal punto di vista junghiano potremmo chiederci: che archetipo incontra questo tipo di esperienza? In Aspetti psicologici dell’archetipo della Madre (1938/1954) Jung scrive a proposito del complesso materno:

L’archetipo della madre costituisce il fondamento del cosiddetto complesso materno. Benché ancora non si sia stabilito se questo complesso si produca senza partecipazione causale e dimostrabile della madre, la mia esperienza mi induce a credere che la madre ha sempre una parte attiva nell’origine del disturbo, in particolare nelle nevrosi infantili o in quelle la cui eziologia risale senz’ombra di dubbio alla piccola infanzia. Poiché in ogni caso è disturbata la sfera istintuale del bambino, si costellano degli archetipi, i quali si frappongono come elemento estraneo e spesso ansiogeno tra il figlio e la madre. Se, per esempio, un bambino di madre iperansiosa la sogna regolarmente sotto forma di animale cattivo o strega, una tale esperienza attesta una scissione nella psiche infantile e quindi una possibilità di nevrosi.148

Chi nei primi tempi della vita ha subito una ferita narcisistica profonda, ha spesso un complesso materno inesauribile. Esso attiva la posizione di chi ha bisogno continuamente “del latte della madre” perché purtroppo non lo ha mai ricevuto, quindi si sviluppa una ipersensibilità portatrice di continue rivendicazioni e crediti di qualcosa nei confronti degli altri che non possono mai essere abbastanza. Tutti gli altri esseri umani generano in queste persone quel tipo di reazione, provocando abissali sentimenti di infelicità. Questa non è psicosi ma neanche nevrosi. È qualcosa che rimane sempre tra la psicosi e la normalità



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